Lezione che non c'è stata ma è come se.
Questa è una sequenza che trovate articolata in brevissimi, essenziali, video, uno per ogni posizione che la compone. Proprio come si fa a lezione dovete guardare un video attentamente e poi eseguire voi stessi le indicazioni. I video sono numerati in modo che la sequenza venga rispettata.
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Le sequenze non sono semplici liste di posizioni: sono costruzioni nelle quali ogni posizione ha il proprio ruolo e, al tempo stesso, prende una coloritura particolare, dovuta all'insieme.
Esempio pratico: adho mukha svanasana assume coloriture differenti se inserita in una sequenza di posizioni in avanti, oppure in una sequenza di posizioni indietro, oppure in una sequenza di posizioni calmanti, oppure nel saluto al sole.
Le buone sequenze sono cose vive, non è facile metterle per iscritto e mantenerne la vitalità; anche perché sono come un dialogo fra chi le ha immaginate, l'insegnante, e chi le ascolta, gli allievi e, come in un dialogo, gli interlocutori sono elementi sostanziali, influenzano il risultato, contribuiscono a definirlo.
Esempio pratico: la stessa sequenza non sarà più la stessa se fatta da insegnanti diversi e nemmeno se fatta dallo stesso insegnante a due classi diverse.
Quindi, proprio come durante una lezione di quelle che si facevano nell'era precedente, voi guardate il video attentamente e poi passate a eseguire. Guardate, ascoltate, se necessario ri-guardate, ri-ascoltate, e poi fate. E così per ogni posizione, nell'ordine previsto.
Le spiegazioni che ho scelto di dare nei video sono essenziali, appunto. Quindi ho poi deciso di produrre quello che mi immagino sarebbero stati i vostri appunti se, in quella lezione che non c'è mai stata, li aveste presi. E sono appunti in forma di disegni corredati da freccine che indicano le direzioni delle azioni da compiere, per diverse parti del corpo.
Quindi: dopo aver ascoltato i video e eseguito le posizioni nella lezione a cui (non) siete stati, a casa ripetete il tutto, forti degli appunti che (non) avete preso.
La sequenza si interrompe laddove tutti possono arrivare: ovviamente quelli che di voi possono farlo, provino a completare Urdhva dhanurasana sollevandosi a partire dall'osso pubico e estendendo le braccia come a spingere il corpo verso i piedi. E infine si può anche eseguire la posizione completamente da terra, senza i mattoni per le mani.
Spero che sia tutto chiaro.
E da qui, la mia casetta che oramai è un universo parallelo, è tutto.
Rimanete nei vostri universi paralleli e praticate un pochino di yoga: che lo yoga è una cosa che unisce.
Scritto da Rossella
Disegni di Elena
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